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Paola Bassani

Architetto

Paola Bassani è architetto, specializzata in Restauro dei Monumenti e dottore di ricerca in Conservazione dei Beni Architettonici.

 

Dal 1994 svolge attività di libera professione.  Dal 2016 è inserita nell’Elenco Nazionale dei Collaboratori restauratori, dal 2018 nell’Elenco Nazionale Restauratori Beni Culturali e dal 2014 è accreditata presso la Santa Sede. Ha avuto incarichi didattici universitari al Politecnico di Milano continuativi dal 2000 al 2020; e nuovamente la docenza nell’a.a. 2023-2024.

Dal 2025 è presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Varese.

È direttrice della Shy Architetture Association e sostiene l’attività del movimento per l’architettura timida nella professione, nell’insegnamento e in tutte le forme di divulgazione scientifica. Per ReC Magazine racconta delle difficoltà e dei successi dei restauri timidi che si trova a condurre. Vive a Varese ma opera dove si aprono nuove sfide progettuali, imparando a rapportarsi con contesti sempre diversi.

La sua missione è la salvaguardia del patrimonio costruito storico e del paesaggio, muovendosi con rispetto tra i beni ereditati dal passato, e motivando proprietari, amministratori, funzionari ad intraprendere la timida crociata della conservazione. Nella vita professionale segue le trame della storia occupandosi, oltre che di progetti di restauro, anche di studi storici e stratigrafici. Ricerca la leggerezza nell’essere del mondo e la dolcezza dei gesti che la timidezza, in architettura, comporta.

Image by Ouael Ben Salah

Il nostro
Team

Sophia Minocci

Dopo un’esperienza lavorativa in Australia, consegue la laurea magistrale in Progettazione Architettonica al Politecnico di Milano ed è abilitata dal 2020. Dal 2019 svolge l’attività di libera professionista nell’ambito degli edifici esistenti, sviluppando un approccio sensibile verso il patrimonio costruito; nel 2025 ha concluso la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio. Grazie alla sua versatilità, ha acquisito esperienza in tutti gli ambiti della progettazione, nonché capacità di gestione di bandi e organizzazione di un team di lavoro, imparando a confrontarsi con clienti ed enti amministrativi. La curiosità e la passione la spingono ad approfondire con cura ogni fase progettuale, con un particolare interesse per la sostenibilità.

Michele Menduni

Specializzato in Beni Architettonici e del Paesaggio presso il Politecnico di Milano, dove ha conseguito le lauree in Progettazione dell’Architettura e in Architecture-Built Environment-Interiors, Michele è da anni impegnato in un inedito progetto di ricerca sui soffitti lignei dipinti del ‘600 e del ‘700. Attento ai temi della tutela del patrimonio culturale ha arricchito la propria formazione attraverso tirocini, corsi e attività, anche nella sua terra d’origine, la Puglia. Dal 2022 collabora con l’architetto Bassani, affrontando il progetto di conservazione con entusiasmo e curiosità. Il suo intuito lo guida fin da subito nel processo progettuale, permettendogli di visualizzare lo spazio nella sua complessità, arricchito da una particolare attenzione al dettaglio e da una spiccata passione per il design degli interni

Daizel Magtibay

Laureata in Architettura-Ambiente Costruito-Interni e in Progettazione dell’Architettura presso il Politecnico di Milano, Daizel ha sviluppato un marcato interesse per il restauro e la conservazione, approfondito attraverso tirocini e attività di ricerca. Nel 2023 ha avviato una collaborazione con la Soprintendenza e, dal 2022, lavora con l’architetto Bassani, affiancando l’esperienza professionale al percorso formativo presso la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio, dove ha conseguito il diploma nel 2025. La sua indole equilibrata si traduce in uno strumento efficace nell’approccio al progetto architettonico e conservativo, fondato su rispetto e cura per il contesto esistente, che la sua capacità osservativa coglie con precisione.

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Mission

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Il patrimonio culturale è prodotto di un processo dinamico e in continua evoluzione e trasformazione. È testimonianza del passato, racconta la storia di persone, i pensieri e la vita di un mondo anche lontano, ma nel quale le comunità si riconoscono. Se si comprende un patrimonio, lo si può curare e valorizzare; se lo si tutela, allora, lo si può condividere.

Eredi della cultura, però, non si nasce ma si diventa: l’eredità culturale di una comunità, per essere compresa, deve passare attraverso la ricostruzione della memoria che non è altro che un processo di conoscenza attiva.

Operare sul patrimonio costruito rappresenta per noi un atto di rispetto verso ciò che è stato e ciò che sarà tramandato: significa prendersi cura della memoria collettiva, delle radici e dei luoghi identitari di una comunità

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In un presente costantemente teso verso una transizione ecologica, crediamo fermamente che il restauro si configuri come la prima forma di sostenibilità, che non consuma ma valorizza la materia esistente e con essa la pluralità di valori di cui si fa mediatrice. Conservare il patrimonio culturale significa dunque mantenere l’autenticità delle testimonianze del passato al fine di salvaguardarne i significati espressi e potenziali e per preservare quanto costituisce patrimonio “evidente” e “latente” (S. Settis).

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